Una riflessione sulla partecipazione degli ebrei ortodossi alle lotte per il clima
Perché gli ebrei ortodossi stentano a impegnarsi nella lotta contro il cambiamento climatico? Affronta il problema il magazine americano The Forward, che racconta di un confronto tra il Papa e la Società islamica del Nord America, insieme a una fotografia delle realtà ebraiche americane impegnate nella crisi climatica. Ma, sottolinea il magazine, in mezzo alla ricca attività religiosa incentrata sul problema ambientale e climatico, le voci ortodosse di alto profilo sono nettamente assenti. Perché?
Le ragioni, sempre secondo The Forward, sarebbero due.
La prima riguarda l’intersezionalità. Solitamente le battaglie per il clima sono sostenute dai liberali e gli ebrei ortodossi tendono al conservatorismo. La diffidenza, poi, è esacerbata dall’associazione di molti gruppi ambientalisti con l’attivismo ultraliberale israeliano. Dunque, le cause liberali, normalmente, vengono ritenute in conflitto con la Torah. Ma, ironia della sorte, quella climatica e ambientale è invece perfettamente allineata a quanto la Bibbia ci dice a proposito di proteggere e curare il pianeta.
La seconda questione ha a che fare con l’impegno reale delle persone. Spesso queste battaglie non implicano un’azione diretta dei singoli e delle comunità e dunque risultano pressoché irrilevanti. Ma non è il caso dell’ecologia e dell’ambiente, questione che invece richiede una partecipazione attiva e un comportamento responsable da condurre nella propria esistenza quotidiana. Molto diverso da quanto si legge nella Halakha? Sembrerebbe proprio di no. Al punto che il rabbino Haggai Resnikoff, direttore del Community Learning alla Yeshivat Chovevei Torah propone di ragionare sul tema in termini strettamente religiosi: una discussione halakhica ben fondata sul cambiamento climatico potrebbe arricchire profondamente la narrazione del cambiamento climatico nell’intera comunità ebraica.
In effetti, uno degli obiettivi della Yeshivat Chovevei Torah è quello di promuovere la conversazione sul cambiamento climatico nella comunità ortodossa e il 26 luglio scorso ha tenuto una conferenza sul tema della Torah e della crisi climatica, cui hanno partecipato eminenti educatori e attivisti come il fondatore e CEO di Hazon Nigel Savage, il leader formato da Al Gore, Jessica Haller, il Rabbino di Dayenu e la fondatrice dell’Alleanza Ebraica per la Terra, la dott.ssa Mirele Goldsmith. Con loro, alcuni rabbini che hanno considerato la necessità di un linguaggio halakhico nel discorso sul clima. Con un precisazione importante messa a punto dai rappresentanti della Yeshivat Chovevei Torah: “Tendiamo a diffidare sia della comunità laica che di quella religiosa identificata con la causa e non troviamo convincente il linguaggio religioso che la circonda. Nonostante questi fattori, non possiamo più permetterci di stare in disparte. I pericoli sono reali e non possiamo contare solo su Dio per salvarci. Ci viene comandato con un mitzvah speciale di proteggerci da ogni forma di pericolo, noi stessi e gli altri che non ne sono in grado. La crisi climatica non fa eccezione. È tempo che gli ortodossi riprendano la lotta”.
Il rabbino Haggai Resnikoff è direttore del Community Learning alla Yeshivat Chovevei Torah. Lavora sull’integrazione della legge ebraica con le questioni sociali contemporanee.