Raccontare il conflitto israelo-palestinese è complicato: non perché gli eventi siano sconosciuti o di difficile indagine, ma per la fortissima polarizzazione di opinioni e di giudizi, che spesso si trasformano in pregiudizi…
Ogni conflitto, peraltro, trattandosi del confronto tra due o più parti, chiama in causa punti di vista diversi tra di loro. Non si tratta di fare l’elogio del relativismo: i punti di vista non si equivalgono, beninteso. Ma è bene sapere, sempre e comunque, che rappresentano comunque le manifestazioni di volontà delle parti in causa. Spesso, il vero problema è capire non solo cosa viene detto ma da chi ed a quale titolo. Come dire: ogni affermazione è interessata, portando con sé, per l’appunto, interessi specifici, tali poiché di parte. Quando si parla del «conflitto israelo-palestinese» (lo virgolettiamo per riferirci non solo ad un insieme di eventi storici ma, anche e soprattutto, ad un complesso di simbolismi, che si ripetono dal passato ad oggi) un tale groviglio di problemi è inestricabile. Raccontarlo non implica esercitarsi in equilibrismi ma cercare, di volta in volta, di trovare un punto di equilibrio, affinché la sua narrazione non si traduca, da subito, in un mera presa di posizione. La quale è del tutto legittima, ma dopo una riflessione di merito.
A tale riguardo, presentando la nuova edizione aggiornata (la decima, oramai) della «Storia del conflitto israelo-palestinese» firmata da Claudio Vercelli, ci permettiamo di riprodurre, di seguito, la prefazione contenuta nel volume medesimo, con l’augurio di una buona (e proficua) lettura. Così il testo: «È buona norma dubitare di ciò che si presenta, o ci viene presentato, come autoevidente. La storia non parla mai da sé, bensì con le voci che le sappiamo e vogliamo dare. Il senso che è attribuito al passato ha a che fare soprattutto con il presente di chi valuta e giudica i trascorsi. È storia ciò che demanda al confronto – e a volte allo scontro – tra interessi divergenti così come alla capacità di mediarli. Quando se ne deve fare un resoconto diventa quindi difficile trovare una espressione unitaria, che riesca a dare conto delle diverse posizioni. Complesso è soprattutto l’identificare un punto di sintesi obiettiva, quello che non dovrebbe offendere le distinte identità in campo».
Non è meno complicato, poi, dare il senso del mutamento che sta dentro i processi storici, quel movimento collettivo che fa sì che i suoi protagonisti cambino e, con essi, ciò che vorrebbero rappresentare. Il conflitto tra israeliani e palestinesi ne è un esempio. Continuamente richiamato e rappresentato dai mezzi di comunicazione di massa, schiacciato su una attualità che pare fondarsi sulla ripetizione ossessiva degli stessi cliché, ha invece una complessa storia, che si dipana nel corso di più di un secolo. Nel tempo sono mutati molti degli aspetti di fondo del confronto poiché sono cambiati i contesti e gli attori, le aspettative e le risorse. Non si presta quindi a facili generalizzazioni né, tantomeno, a semplificazioni che riducano la pluralità delle voci – dei protagonisti ma anche dei fatti – ad un unico denominatore. Si può dire che è, per più aspetti, un catalogo della modernità politica e culturale, nascendo nell’età della definitiva affermazione degli Stati nazionali, maturando a cavallo delle due guerre mondiali, esplodendo negli anni della decolonizzazione per poi arrivare fino a noi,come una matassa insoluta di contraddizioni, di speranze, di delusioni, di paure e di aspettative. Ragionarci sopra implica cogliere le discontinuità di cui si alimenta il nostro tempo. Forse per questo ci sembra così significativo, ovvero evocativo: è come uno specchio delle possibilità e dei limiti che accompagnano le società contemporanee e l’azione degli uomini. In esso, in fondo,leggiamo qualcosa che sentiamo appartenerci. C’è chi ha detto che comprendere è spesso impossibile, conoscere è sempre indispensabile. Cerchiamo di muoverci allora in quest’ottica, alla ricerca di alcuni dati che meglio ci aiutino a costruire una possibile mappa storica di quel contrasto tra due comunità nazionali».
Storia del conflitto israelo-palestinese – Laterza, Roma-Bari 2020
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