Cultura
Storia di un rabbino a Riyadh

Uno straordinario momento di dialogo e confronto interreligioso raccontato da Tabletmag

Quando mi sono sistemato al mio posto su un volo della Saudia Airlines diretto a Riyadh da Istanbul, un signore saudita è venuto da me e mi ha detto: “Voglio solo dirvi quanto sono felice che un uomo religioso ebreo stia arrivando in Arabia Saudita. È un segno di nuovi e bei tempi per il nostro Paese”. Inizia così l’interessante articolo pubblicato da Tabletmag a firma di David Rosen con il titolo A Rabbi in Riyahd.

Un articolo che permette di fare il punto e di accendere una luce sullo stato del dialogo interreligioso. A cominciare da un gesto simbolico molto importante, la visita ad Auschwitz da parte del Segretario Mondiale della lega mondiale musulmana della Mecca.

Tabletmag sottolinea poi l’importanza del KAICIID, ovvero il Centro internazionale per il dialogo interreligioso e interculturale, fondato nel 2012 su iniziativa del defunto re saudita Abdullah bin Abdul Aziz.

Mai prima d’ora l’unico membro ebreo del consiglio (composto dai rappresentanti di cinque fedi) era stato ricevuto dal Re Salman. che, come riporta Tabletmag ha accolto gli ospiti esprimendo una ferma convinzione: “Oggi non è possibile, né tanto meno auspicabile, stare in isolamento l’uno dall’altro. Le sfide per l’umanità sono sociali, scientifiche e così via; ed è nostro dovere religioso conoscerci l’un l’altro e collaborare gli uni con gli altri per il bene della società in generale”.

Uno dei momenti salienti del viaggio, ma non l’unico, come ad esempio l’incontro con circa 70 uomini e donne laureati della terza coorte di Salam, ventenni, per lo più laureati (molti dei quali avevano studiato all’estero), e tutti perfettamente in grado di comunicare in inglese. Ma, come ricorda David Rosen su Tabletmag il momento più sorprendente è stato quando una delle giovani donne, completamente coperta tranne che per gli occhi, si è avvicinata a lui e gli ha detto in ebraico esitante “Shmi Reem”. Ani rotzah lvaker b’yisrael”-“Mi chiamo Reem, voglio visitare Israele”.

 

 


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