Il premier Netanyahu ha accolto all’aeroporto Ben-Gurion Jonathan Pollard, analista della marina americana condannato all’ergastolo per spionaggio a favore di Israele
Si chiude con l’arrivo all’aeroporto Ben-Gurion di Tel Aviv la spy story legata a Jonathan Pollard, un cittadino americano di origine ebraica, ex analista dei servizi di intelligence della Marina Militare Usa, arrestato nel 1985 e condannato all’ergastolo per aver passato informazioni riservate ad Israele. Ad accoglierlo il primo ministro Netanyahu: “Ora potete ricominciare la vostra vita di nuovo in libertà e felicità”, ha detto il premier. “Ora siete a casa”.
Pollard, arrivato con la moglie da New York dove ha trascorso cinque anni di libertà vigilata, si è detto entusiasta di vivere in Israele, e di essere grato al popolo d’Israele e a Netanyahu per averlo aiutato a tornare a casa. “Non c’è nessuno più orgoglioso di questo Paese o del suo leader di noi”, ha detto. “Speriamo di diventare cittadini produttivi il più presto possibile e di continuare la nostra vita qui. È un paese fantastico con un futuro brillante. È il futuro del popolo ebraico, e non andremo da nessun’altra parte”.
Netanyahu ha accolto Pollard e la moglie Esther donandogli la carta d’identità israeliana e concedendo loro la cittadinanza. Pollard è arrivato a Tel Aviv su un aereo privato fornito dal magnate del casinò americano Sheldon Adelson, un sostenitore facoltoso di Netanyahu e del presidente Donald Trump.
Jonathan Pollard, detenuto per 30 anni nelle carceri americane, ha trionfalmente baciato il terreno dopo essere sceso dall’aereo. Dopo l’atterraggio, il presidente di Israele, Reuven Rivlin, e diversi esponenti politici hanno twittato congratulazioni e saluti ai coniugi Pollard, che sono partiti dall’aeroporto per una località segreta.
Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze