Dagli U2 a Nina Simone: cinque brani emozionanti per celebrare la vita e le azioni di uomini e donne che si sono battuti contro le diseguaglianze ed i regimi totalitari
Il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, l’uomo che ha animato il Giardino dei Giusti di Yad Vashem in Israele, viene celebrata la Giornata europea dei Giusti, istituita nel 2012 dal Parlamento europeo, accogliendo l’appello di Gariwo, per commemorare in ogni parte del mondo chi ha salvato vite in tutti i genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi.
Sono uomini e donne che nel corso dei decenni sono stati celebrati anche con canzoni indimenticabili. Ne abbiamo scelte 5 che sono già nella storia della musica…
U2 – ORDINARY LOVE
La band di Bono che nel corso degli anni aveva avuto modo di stringere una salda amicizia con Nelson Mandela, ha voluto celebrare l’uomo simbolo della lotta all’apartheid in Sud Africa con questa canzone che è parte della colonna sonora del film biografico Mandela: Long Walk To Freedom. Nel 2014 Ordinary Love ha vinto il Golden Globe come miglior canzone originale. La migliore versione del brano è quella eseguita al Madison Square Garden di New York con Lady Gaga (piano e voce).
JUSTIN VERNON – YOUR HONOR
Justin Vernon, il frontman della folk band Bon Iver, ha pubblicato un brano splendido, Your Honor, in memoria di Ruth Bader Ginsburg, giurista, magistrato e giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti oltre che prima esponente femminile della comunità ebraica a far parte della Corte. Per gran parte della sua carriera la Ginsburg, una fiera paladina dei diritti civili, si è battuta per l’eguaglianza di genere. Il 5 marzo 2021 al Giardino dei Giusti di Milano le verrà dedicata una targa.
PETER GABRIEL – BIKO
Un brano intensissimo dall’irresistibile incedere ritmico dedicato a Stephen Biko, attivista sudafricano antiapartheid. Biko arrestato dalla polizia sudafricana nell’agosto del 1977 e, dopo essere stato tenuto in custodia per giorni, fu interrogato nella prigione di Walmer Street a Port Elizabeth. Uscito dall’interrogatorio con numerose ferite alla testa, Biko fu trasferito in una prigione a Pretoria dove morì poco dopo, il 12 settembre 1977. Nelle scorse settimane Gabriel ha reinciso la canzone con 25 musicisti di tutto il mondo. Tra gli altri, Angélique Kidjo, Yo-Yo Ma e Meshell Ndegeocello.
SIMON & GARFUNKEL – HE WAS MY BROTHER
Un brano splendido dedicato ad un compagno di college di Paul Simon, Andrew Goodman, impegnato nel movimento Freedom Summer nello stato del Mississippi. Anderson venne rapito e ucciso nel 1964 da esponenti del Ku Klux Klan per il sostegno agli afroamericani che ritrovano in difficoltà a causa delle complicate procedure per poter esercitare il diritto di voto. Oltre a Goodman, vennero trucidati altri due attivisti: James Earl Chaney e Michael Schwerne. I corpi dei tre giovani furono ritrovati 44 giorni dopo la sparizione. A questa vicenda è dedicato il film del 1988 Mississippi Burning – Alle radici dell’odio, diretto da Alan Parker.
NINA SIMONE – WHY? (THE KING OF LOVE IS DEAD?)
Il 7 aprile del 1968, tre giorni dopo l’assassinio di Martin Luther King, Nina Simone, la leggendaria vocalist americana, attivista per i diritti civili, dedicò a King l’intera performance al Westbury Music Fair ed interpretò questo brano composto dal bassista della sua band, Gene Taylor. La canzone è contenuta nell’album ‘Nuff Said.
Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze