Al cinema la storia narrata da una protagonista femminile
Dopo avere vestito i panni di una seducente quanto ambigua sceneggiatrice nella serie di Apple Tv Loosing Alice, Lihi Kornowski sarà presto Sarah, una giovane donna in prima linea nella Guerra dei Sei Giorni nel film Jerusalem ’67.
Come ricordano Jerusalem Post e Deadline, che per primo ha parlato della nuova produzione, finora sono stati ben pochi i lungometraggi dedicati agli eventi che hanno ridisegnato gli equilibri del Medio Oriente. Tra i titoli più noti, Avanti Popolo, il film di Rafi Bukai del 1986 che guardava il conflitto dal punto di vista di due soldati egiziani intrappolati dietro le linee israeliane.
Ora il regista di Tel Aviv Emil Ben-Shimon metterà in scena quello che viene presentato come un thriller drammatico basato sugli scontri tra Israele e Giordania, Siria ed Egitto avvenuti tra il 5 e il 10 giugno 1967. Secondo la stringata trama riportata su Internet Movie Database, il lungometraggio metterà in scena la storia di “una giovane civile che lascia la sua famiglia per servire il suo paese, di un uomo che odia la guerra ma deve combattere in vista della sua casa, con i paracadutisti inviati in città per una battaglia per la quale non sono mai stati addestrati”.
Già vista anche nella fiction Who Died? di Yes Tv, la Kornowski è entusiasta della nuova prova che la attende. A Deadine l’attrice nata 28 anni fa a Kfar Saba ha raccontato quanto rappresenti per lei una sfida e insieme un onore interpretare il personaggio di Sarah in Jerusalem ’67: «Sento come una missione narrare questa storia con un’ottica femminile, perché c’era e c’è ancora una tendenza a dimenticare le eroine di questo periodo». Su questa linea anche il produttore Joseph Schick, che nello stesso articolo ha ricordato l’entusiasmo di tutti nel poter parlare della Guerra dei Sei Giorni «dal punto di vista di una famiglia a Gerusalemme che affronta una minaccia esistenziale». Schick ha esaltato poi l’interprete principale, da lui definita «la più recente e brillante giovane attrice emersa da Israele», sottolineando quanto la sua versatilità sia quello che ci vuole per rappresentare «un personaggio principale coraggioso, ossessionato e imperfetto».
Non sono mancate le parole di stima anche per il regista, definito «un maestro nella narrazione che commuove il pubblico ovunque e dà vita alla nostra visione di una storia di Gerusalemme che è epica e personale». Classe 1975, Ben-Shimon si è già fatto conoscere in patria con due lavori televisivi, la mini serie Kathmandu e il film Ed Medina, ma soprattutto con Ismach Hatani – The Women’s Balcony. Girata per il grande schermo nel 2016, questa deliziosa commedia è la storia di un gruppo di donne nel quartiere Bukhara di Gerusalemme che si ribellano quando un nuovo rabbino, per mancanza di fondi, fa ristrutturare la sinagoga di quartiere senza la sezione femminile, crollata durante la celebrazione di un Bar Mitzvah. Molto apprezzato anche fuori dai confini nazionali, il film è stato recentemente trasformato in una serie televisiva da Keshet Media Group di Tel Aviv, con l’attore Tzachi Halevy e il cast originale.
Camilla Marini è nata a Gemona del Friuli (UD) nel 1973, vive a Milano dove lavora da vent’anni come giornalista freelance, scrivendo prevalentemente di cucina, alimentazione e viaggi. Nel 2016 ha pubblicato la guida Parigi (Oltre Edizioni), dove racconta la città attraverso la vita di otto donne che ne hanno segnato la storia.