A Ferrara l’anteprima dello spettacolo ispirato all’opera di Leone da Modena, “L’Ester”, un intreccio di vicende farsesco quanto serio…
La storia è ispirata all’opera L’Ester, tragedia tratta dalla Sacra Scrittura di Leone da Modena, una delle più interessanti figure di intellettuali e rabbini protagonista della vita ebraica a Venezia a cavallo tra ‘500 e ‘600. Così è nato o spettacolo Qinà Shemor. Ester, la regina del ghetto, prodotto e realizzato con la compagnia Teatro Nucleo e presentato in anteprima assoluta questa sera al Teatro Comunale di Ferrara grazie al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. Uno spettacolo che si annuncia interessante in vista della festività di Purim. Dedicato alla storia di Ester regina di Persia, personaggio fondamentale della tradizione ebraica che, con il suo coraggio, salvò il popolo ebraico imponendosi in un mondo governato da uomini, è una storia basata su mascheramenti e ribaltamenti della sorte, diventata uno dei punti di riferimento nella vita angusta dei ghetti tra Cinquecento e Seicento: rispecchiava in parte la condizione degli ebrei nella diaspora, in bilico tra l’integrazione e il connesso pericolo dell’assimilazione. Un racconto il cui lieto fine offre un sentimento di protezione e di riscatto di cui il popolo, lacerato dalle vicissitudini che lo hanno accompagnato nel corso della storia, sentiva estremo bisogno. Questa vicenda è ancora oggi molto amata e conosciuta anche dai bambini, a testimonianza della dimensione di “intrattenimento”, dell’aspetto farsesco, burlesco, satirico, divertente che si innesta nel dramma e caratterizza la Megillat Ester. Ma perché questo titolo, Qinà Shemor?
L’autore dell’opera, brillante intellettuale, intraprende la carriera rabbinica e per mantenersi si impegna in numerose attività, tra cui quella di pedagogo, scrittore, interprete, correttore di bozze e traduttore. Personaggio anticonformista, dal carattere complesso, era dedito a numerosi vizi tra cui il gioco d’azzardo. Tra le sue abilità, quella di creare rispecchiamenti e legami tra la lingua ebraica e quella italiana: il titolo dello spettacolo, infatti, si basa su un’assonanza tra l’inizio della sua poesia “qinà shemor” e la frase “Chi nasce muore”.
Con Qinà Shemor. Ester, la regina del ghetto, i registi Horacio Czertok e Marco Luciano hanno voluto calare su questi riferimenti storici inserti di circo contemporaneo, danza e musica dal vivo, seguendo il meccanismo scenico del “teatro nel teatro”.
Lo spettacolo crea così un cortocircuito dai risultati sorprendenti e fa dialogare l’opera con le avventurose vicende del suo autore. L’innesco narrativo parte proprio da Leone da Modena, intento nella preparazione delle scene che vorrebbe presentare durante la cena di Purim, portando così sul palco un cast di attori eclettico, capace di rendere il sapore dell’epoca e creare rimandi alla contemporaneità.
Come spiega il regista Horacio Czertok, “nel redigere l’opera Leone compie due scelte. Una è modificare lo scarto temporale tra la narrazione biblica del Libro di Ester e la sua opera: la rivelazione ad Assuero circa il complotto per ucciderlo da parte dei suoi camerieri personali, di cui viene a conoscenza Mardocheo. Nella Bibbia tra questo episodio e il tempo di Ester passano diversi anni. Leone invece fa succedere tutto quasi simultaneamente. Partendo da questa prima licenza poetica – a cui Leone aggiunge l’importante presenza dei bambini, che carica emotivamente la storia – abbiamo iniziato a immaginare la nostra interpretazione originale. Vorremmo valorizzare quelle che crediamo siano state le reali intenzioni di Leone: creare una tragedia con toni più realistici e legati al suo momento storico, per metterla in dialogo con il presente“.
Lo spettacolo fa parte delle iniziative che il MEIS promuove a corollario della mostra Oltre il ghetto. Dentro&Fuori, a cura di Andreina Contessa, Simonetta Della Seta, Carlotta Ferrara degli Uberti e Sharon Reichel, in cui i protagonisti del dramma sono ampiamente rappresentati, come nello straordinario quadro Ester al cospetto di Assuero di Sebastiano Ricci (prestito di Palazzo del Quirinale), nell’opera a stampa del 1619 L’Ester, tragedia tratta dalla Sacra Scrittura di Leone da Modena (Biblioteca Nazionale Centrale di Roma) e, sempre a firma di Leone, la celebre Historia de’ riti Hebraici (Brescia, Biblioteca Queriniana).
Qinà Shemor. Ester, la regina del ghetto
Regia di Horacio Czertok e Marco Luciano
Drammaturgia di Marco Luciano
Interpreti: Horacio Czertok, Natasha Czertok, Rachele Falleroni Bertoni, Greta Falleroni Bertoni, Marco Luciano, Francesca Mari, Veronica Ragusa, Nicolo Ximenes, Anidia Villani, Viviana Venga, Gaia Pellegrino
Scene e costumi a cura di Teatro Nucleo in collaborazione con Maria Ziosi e Chiara Zini
Musiche dal vivo a cura di Stefano Galassi (contrabbasso) con Simona Barberio e Guglielmo Ghidoli (violini) e Luca Chiari (chitarra).
Giovedì 17 febbraio 2022, ore 21.00
Teatro Comunale
Corso Martiri della Libertà, 5 – Ferrara