Uno straordinario documento storico basato sui nastri inediti dei dialoghi tra il criminale nazista e un giornalista olandese
Sono trascorsi sessant’anni dall’impiccagione di Adolf Eichmann, il funzionario nazista condannato per essere stato riconosciuto come uno dei principali responsabili dell’attuazione della Soluzione Finale. Alla sua tragica storia e alla sua fine è dedicata una serie tv-documentario presente sul sito del canale Kan 11, come riporta il Jerusalem Post.
The Devil’s Confession – The Lost Eichmann Tapes di Yariv Mozer, è basata essenzialmente sulle registrazioni delle interviste rilasciate da Eichmann al giornalista filonazista olandese Willem Sassen, alla fine degli anni Cinquanta, in Argentina, dove si era rifugiato. Le registrazioni dei dialoghi in cui Eichmann ammette senza remore né rimorsi di aver partecipato attivamente alla “regia” dell’Olocausto erano misteriosamente sparite da decenni. Eichmann, come è noto, venne catturato e riportato in Israele dal Mossad. Nel corso del processo Eichmann tentò un ‘ultima e disperata difesa sostenendo di aver soltanto eseguito ordini che venivano da Hitler in persona.
Ovviamente la sua tesi non resse al riscontro dei fatti, anche perché nelle dichiarazioni di Eichmann al giornalista olandese emergeva con estrema chiarezza quali fossero le sue responsabilità nell’Olocausto. Si tratta di ore di conversazioni che hanno un enorme valore storico e che consentono di ricostruire la storia dello sterminio degli ebrei.
Quello che si sedette davanti al giornalista olandese era un Eichmann ben inserito nella comunità tedesca in Argentina. Un uomo freddo, glaciale, orgoglioso del suo ruolo nell’organizzazione meticolosa della deportazione nei campi di concentramento. Nella docuserie Eichmann è interpretato dall’attore Eli Gorenstein che recita fedelmente il contenuto dei nastri di Sassen.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, Eichmann venne arrestato dagli americani e imprigionato in un campo di detenzione. Nel gennaio del 1946 riuscì a fuggire dalla prigione. Nel 1950, Eichmann si recò in Italia utilizzando un nome falso e da lì si diresse a Buenos Aires. Nel luglio 1952, i figli e la moglie lasciarono l’Austria e lo raggiunsero in Argentina.
Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze