Salomon Shylock, lettura scenica in prima mondiale di Mario Diament

ideazione e cura di Andrée Ruth Shammah
con la collaborazione di Raphael Tobia Vogel

Con Elia Schilton, Fausto Cabra, Alberto Onofrietti, Alessandro Fella, Carlo Ragone,
Sara Bertelà, Antonello Fassari, Elena Lietti

video e immagini Luca Condorelli
luci Oscar Frosio
costumi Nicoletta Ceccolini
musiche Michele Tadini
Si ringrazia Walker Meghnagi, Daniel Buaron, Roberto Lombardi

«Di tutti i cattivi di Shakespeare – quell’eccezionale panoplia di assassini, traditori,
personaggi ambiziosi, manipolatori e tiranni – Shylock è probabilmente il più disprezzato e
il più frainteso.
Come afferma il prestigioso critico Harold Bloom, “Uno dovrebbe essere cieco e folle per
non riconoscere che Il Mercante di Venezia è un’opera profondamente antisemita”.
Eppure, la sua grandezza è tale che molti attori e registi hanno cercato, non sempre con
successo, di recuperare un po’ di umanità da Shylock come modo per bilanciare il
messaggio inquietante della pièce.
Shakespeare presenta Shylock come l’archetipo dello spietato usuraio, una caricatura che
corrispondeva all’immagine che l’Inghilterra elisabettiana aveva degli ebrei senza
conoscerli, poiché erano stati espulsi dall’isola trecento anni prima.
Il pregiudizio antisemita, che nel mondo elisabettiano era principalmente religioso e basato
sulla classe, nell’Italia di Mussolini divenne una politica di stato. Da qui l’importanza di
situare l’azione di Salomon Shylock in quel particolare momento. La storia rimane la
stessa, ma il contesto è cambiato.
Antonio è un influente ideologo fascista che investe i suoi soldi all’estero. Bassanio è un
fanatico Camicia Nera che perde i suoi soldi nel gioco e spera di riprendersi sposando
Porzia, figlia di un potente industriale. E Shylock è un modesto banchiere che cerca di
navigare nelle acque turbolente della imminente catastrofe. In questa nuova realtà, i ruoli
si sono invertiti.
Lo status di vittima di Shylock, che nell’opera di Shakespeare è oscurato dalla negativa
rappresentazione dell’ebreo, è chiaramente evidente nell’Italia di Mussolini.
Un’interpretazione che assume una particolare importanza in questi tempi turbolenti,
quando l’antisemitismo è riemerso nei luoghi più imprevedibili in tutta la sua violenza e
irrazionalità». Mario Diament

ORARI
sabato 27 Gennaio – 16:30
domenica 28 Gennaio – 17:45
PREZZO
5 € biglietto cortesia

27 gennaio dopo lo spettacolo “Salomon Shylock”
Incontro con Roy Chen, “Vivere, nonostante tutto”.