Una lettera ai lettori
Care lettrici e cari lettori,
sono qui ad annunciare una sospensione della pubblicazione Joimag e a spiegarvi perché.
Ho dato vita a questa pubblicazione circa sette anni fa con l’obiettivo di creare un magazine libero e slegato da qualsiasi istituzione ebraica, che potesse dare voce a punti di vista e sguardi diversi dell’ebraismo contemporaneo. Il suo nome, Joi, significa infatti Jewish Open Inclusive, proprio per creare uno spazio dedicato a un ebraismo aperto e inclusivo. La cultura ebraica è stata al centro dell’interesse di Joimag che in questi sei anni ha composto un ritratto molto sfaccettato del mondo ebraico odierno, grazie ai preziosi contributi di tutti i collaboratori.
Il 7 ottobre 2023 è stata una data che ha cambiato il nostro mondo, le nostre vite. Secondo il mio punto di vista ora, dopo quei tragici accadimenti e la guerra in atto, non è più possibile parlare solo di cultura. Credo occorra riflettere per trovare una nuova veste per il magazine, che sia più consona a questo nuovo mondo. L’odio e il pregiudizio antiebraico si sono risvegliati prepotentemente in tutto il mondo e gli ebrei devono trovare il modo di arginare questo fiume in piena. Questa “nuova” realtà ha reso Joimag con i suoi contenuti un prodotto obsoleto, ma al momento non so quale debba essere la nuova linea editoriale e per questo ci prendiamo una pausa di riflessione.
Chiedo a voi lettori che siete per noi l’ago della bussola per navigare nelle acque del presente, di inviarci proposte, suggerimenti e la vostra opinione al riguardo: cosa pensate di Joimag? Cosa ha significato la sua presenza nel mondo ebraico per voi? In cosa è stato carente? Di cosa e con quale prospettiva dovrebbe occuparsi ora, dopo il 7 ottobre? Sono solo alcune delle domande che vorrei rivolgervi, altre potete porle voi. In ogni caso, saremo molto lieti di conoscere il vostro punto di vista, per tornare online ancora più vicini a voi. Se volete, scrivete qui: Joimagroup@gmail.com
L’editore