Dialogo su “Il mio nome è Asher Lev“, di Chaim Potok.
Asher Lev, bambino ebreo di Brooklyn, ha la pittura nel sangue. Tutto nelle sue mani diventa disegno, immagine, colore. Ma il suo dono lo conduce a un bivio: deve scegliere se assecondare il desiderio di appartenenza alla propria comunità, tradizionalmente ostile alla rappresentazione figurativa, o quello di indagare il proprio talento. Senza sapere, esattamente, dove questo lo porterà.
Con Fabio Geda, a cura di BOOK PRIDE, in collaborazione con la Fondazione Treccani Cultura.
L’incontro fa parte del programma di Book Pride, la fiera nazionale dell’editoria indipendente, quest’anno arrivata alla sua quinta edizione https://bookpride.net/site/