Cultura
Noa, vi presento il mio Bach

In tour in Italia con il nuovo disco “Letters to Bach”, un incontro ideale, musicale e creativo con il compositore tedesco

Ripubblichiamo questo articolo per un duplice aggiornamento: il disco Letters to Bach è ora disponibile e al tour si sono aggiunte nuove date italiane:

23 luglio all’Arena Flegrea di NAPOLI – con il SOLIS STRING QUARTET

9 agosto all’Arena Cappuccini di CESENATICO (FC)

22 agosto all’Anfiteatro di ROCCELLA JONICA (RC)

23 agosto all’Anfiteatro Falcone-Borsellino di ZAFFERANA ETNEA (CT)

25 agosto al Castello di MILAZZO (ME)

28 agosto in Piazza Carlo Urbani a SCHEGGINO (PG)

 

Si intitola Letters to Bach il nuovo disco di Noa, prodotto nientemeno che da Quincy Jones, in arrivo in italia con il tour della cantante israeliana. Un lavoro interessante: mescola linguaggi diversi per andare oltre i confini di genere musicale e di lingua, grazie agli arrangiamenti per chitarra realizzati da Gil Dor, suo storico collaboratore, e ai testi in ebraico e in inglese. .
“Bach è un compositore incredibile, amato in tutto il mondo, è l’Everest della musica ed ero curiosa di provare a salire su quella montagna. Cantare sulle melodie di Bach è una sfida enorme ma volevo provare a portare la sua musica a chi non l’ha mai conosciuta. Bach è stato un incredibile costruttore di ponti e io amo costruire ponti, è la missione di tutta la mia vita”, ha dichiarato Noa all’Aska News.
12 brani di Johan Sebastian Bach reinterpretati dalla cantante israelina, che gioca con le melodie, si arrampica sulla matematica di Bach e la trasforma in canzoni inconsuete.

L’album si apre con The race basata sulla invenzione numero 1 di Bach, il cui finale è particolarmente significativo: “Halelluya! Our melodies have found their home, and so must we, and say: Shalom” (“Alleluia! Le nostre melodie hanno trovato la loro dimora, E così dobbiamo far noi, e dire: Shalom”). Ma prima di arrivare alla conclusione si segue la voce, intenta a descrivere, prima di tutto, quella forma musicale barocca, l’invenzione, mentre racconta a parole la grandezza del suo compositore. Un doppio specchio, in cui fermarsi a guardare. Perché l’ascolto non basta.

Vertigo, ispirata all’invenzione numero 5 del compositore tedesco, alterna l’inglese all’ebraico in un intenso inno all’amore universale, mentre la virtuosistica Invention # 1 è cantata interamente in ebraico: “Congratulazioni, Sebastian Bach! La tua creazione è così incantevole!”.

Letters to Bach si chiude con una splendida versione dell’Ave Maria di Bach/Gunoud.

Ma perché proprio Bach? “Io penso che Bach mi abbia fatto credere in Dio, chi riesce a scrivere musiche così meravigliose penso abbia delle doti straordinarie e per questo ho voluto scrivergli delle lettere ideali”, aggiunge la cantante, al secolo Achinoam Nimi.

Di Noa sentiamo parlare ormai da tempo, anche per il suo impegno civile a favore della pace in Medioriente. Nel 1994 è stata la prima cantante ebrea ad esibirsi, in Piazza San Pietro, davanti a Papa Giovanni Paolo II, al quale ha dedicato una Ave Maria da brividi.
Nello stesso anno è la prima cantante israeliana ad essere invitata al Festival Palestinese di Nazareth.
Noa è ambasciatrice della Fao nel mondo, fa parte di numerose organizzazioni a favore dei diritti umani e della pace in Israele e ha partecipato a numerosi concerti umanitari, come il We are the future del 2004 organizzato da Quincy Jones e il Live 8 del 2005, entrambi a Roma.
D’altra parte Noa ha un rapporto privilegiato col nostro paese, a cominciare dal primo invito a esibirsi fuori dai confini di Israele, a Catania e a Gibellina nel 1992, dove ha trovato una calorosa e inaspettata accoglienza. Due anni dopo esce Noa, l’album di debutto prodotto dal grande chitarrista Pat Metheny, che la mette in luce come una delle più promettenti interpreti della world music.
Il felice connubio tra pop, rock, jazz e suggestioni mediorientali si ripete anche in Calling del 1996 e in Blue touches blue del 2000.
Cresciuta artisticamente sotto la guida di Pat Metheny e Quincy Jones, ha condiviso il palco con leggende come Stevie Wonder, Andrea Bocelli e Sting. Senza dimenticare mai le sue origini.

 Noa presenta il suo nuovo album Letters to Bach il 24 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 25 maggio al Teatro Verdi di Maniago (Pordenone) nell’ambito del Festival Vocalia e il 31 maggio all’Arena Flegrea di Napoli, accompagnata dal Solis String Quartet.

Gabriele Antonucci
Collaboratore

Giornalista romano, ama la musica sopra ogni altra cosa e, in seconda battuta, scrivere. Autore di un libro su Aretha Franklin e di uno dedicato al Re del Pop, “Michael Jackson. La musica, il messaggio, l’eredità artistica”,  in cui ha coniugato le sue due passioni, collabora con Joimag da Roma


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