Cultura
Independence day: canzoni per celebrare il 4 luglio

Da Ray Charles a Neil Diamond senza dimenticare Woody Guthrie: la colonna sonora della festa d’indipendenza

Il Giorno dell’Indipendenza attraverso la musica

Star Spangled Banner è l’inno ufficiale degli Stati Uniti e ovviamente le sue note risuonano ovunque nell’Independence Day. Tuttavia c’è un altra canzone che ha lo stesso potere evocativo, che emoziona ed appassiona gli Stati Uniti. A Manhattan come lungo la Route 66.

Si chiama America The Beautiful ed  stata pubblicata per la prima volta nel 1910, come risultato della collaborazione tra due artisti che in realtà non si sono mai incontrati: Katharyn Lee Bates, autrice del testo, e Samuel A. Ward, compositore delle musiche. Nel corso degli anni centinaia di musicisti l’hanno cantata e reinterpretata, ciascuno con il suo approccio.

Tuttavia, quella che è destinata a rimanere scolpita per sempre nella memoria collettiva è la versione di Ray Charles che apre la nostra playlist dedicata ai brani che sono la colonna sonora del 4 luglio. 

LIVING IN AMERICA – JAMES BROWN

Un pezzo universale, un inno nazionale funky destinato a rimanere per sempre un evergreen. E non potrebbe essere altrimenti con un testo che inizia così: Super highways coast to coast just easy to get anywhere On the trans continental overload; just slide behind the wheel… Living in America è stata anche uno dei pezzi di punta della colonna sonora di Rocky IV.

AMERICA – NEIL DIAMOND

Un brano patriottico pubblicato nel 1980 e presente nella colonna sonora del film The Jazz Singer. Il testo del brano ripercorre la storia dell’immigrazione negli Stati Uniti. La canzone è stata utilizzata per promuovere i giochi olimpici del 1996 e per la campagna presidenziale del candidato democratico Michael Dukakis nel 1988.

BORN IN U.S.A. –BRUCE SPRINGSTEEN 

Nella classifica di Youtube dedicata alle ‘most popular songs’ per l’Indipendence Day il classico di Springsteen è saldamente al secondo posto. Anche se ad un primo ascolto può sembrare una sorta di inno patriottico, il pezzo ha invece un approccio estremamente caustico nei confronti del patriottismo ipocrita. Al centro del testo il modo in cui sono stati accolti e trattati i veterani del Vietnam al ritorno dalla guerra.

GOD BLESS U.S.A. – LEE GREENWOOD

Il brano composto dall’artista country Lee Greenwood è stato ispirato dall’abbattimento di un aereo della Korean Air Lines (in volo da New York a Seul) da parte di un interceptor sovietico. Era il 1983. L’aereo aveva violato per errore lo spazio aereo dell’Urss: 269 le vittime. Il brano di Greenwood è stato la colonna sonora della Convention Repubblicana del 1984 con Ronald Reagan ed ha accompagnato le truppe americane durante la Guerra del Golfo nel 1990 e 1991. Nella classifica di Youtube dedicata ai brani dell’Independence Day, God bless U.S.A. è il più cliccato.

THIS LAND IS YOUR LAND – WOODY GUTHRIE

Al di là dei clic e della popolarità online, c’è un pezzo che rappresenta l’essenza, il cuore di un approccio alla musica e a i testi che parlano di Stati Uniti. Il capolavoro di Woody Guthrie è parte della storia e del patrimonio artistico americano e per questa ragione è stato reinterpretato dai più grandi e influenti songwriter della musica a stelle e strisce: da Neil Young a Bob Dylan, da Johnny Cash a Bruce Spingsteen.

Gianni Poglio

Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze radiofoniche e televisive, ha fatto parte della redazione del mensile Tutto Musica e del settimanale Panorama (Mondadori). Conduttore dii talk show per Panorama d’Italia Tour, con interviste “live” ai protagonisti della musica italiana e di dibattiti tra scienza ed intrattenimento nell’ambito di Focus Live, ha pubblicato per Electa Mondadori il libro “Ferdinando Arno Entrainment”


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