L’omaggio del New York Times
Avete presente quando, mentre siete all’estero, vi portano in un sedicente “ristorante italiano” e vi ci vogliono meno di cinque minuti per accertare che è stata una pessima, ma davvero pessima idea? È esattamente quello che succede a Edda Servi, coniugata Machlin, che da Pitigliano (GR) emigra a New York nel 1958. La cucina ebraica che trova sul posto è dominata prevalentemente dalle influenze dell’Europa Centrorientale e la tradizione italiana è pressoché sconosciuta. Per non perderla, Edda organizza cene a casa ed è un successone: gli amici invitati chiedono il bis, il nome dei piatti, la loro storia, ma soprattutto la ricetta. È l’inizio di un percorso che porterà Edda a diventare l’ambasciatrice della cucina ebraica italiana negli Stati Uniti.
Edda Servi Machlin è scomparsa all’età di 93 anni lo scorso 16 agosto: Neil Genzlinger sul New York Times dedica un bell’articolo alla sua appassionante storia. È il 1981 quando l’arte culinaria di Edda viene consacrata dalla pubblicazione del libro The Classic Cuisine of the Italian Jews, seguito da una seconda edizione nel 1992 e da The Classic Dolci of the Italian Jews: a World of Jewish Desserts nel 1999. Molto più di semplici ricettari: sono libri di storia e memoria, di tradizioni di un mondo che non esiste più. L’infanzia a Pitigliano – “la piccola Gerusalemme” – serena fino all’emanazione delle leggi razziali; l’arresto nel 1943 e una riuscita, salvifica fuga sulle colline toscane, dove Edda e i suoi fratelli troveranno la protezione dei partigiani e di alcuni contadini. La fine della guerra e la riunificazione della famiglia; il trasferimento a Firenze e poi oltreoceano.
Il ricordo del grande forno comunitario del paese, scavato nel tufo, per la cottura delle matzot, le azzime di Pesach, da consumarsi obbligatoriamente entro un certo termine: “Passata Shavuot non doveva rimanere in casa alcuna traccia di matzà; però era anche proibito buttare via il cibo. Divenne così nostro costume andare lungo le rive del fiume, dopo il pranzo d Shavuot, con sacchetti di carta pieni di matzah. I pesci sembravano capire, perché accorrevano a centinaia non appena le prime briciole toccavano l’acqua”.
Tra una ricetta e l’altra, si ribadisce come ogni tradizione sia frutto di un dialogo, e quella culinaria degli ebrei italiani non faccia eccezione: “Gli ebrei in Italia hanno adattato la cucina alle leggi della kasherut, ma al contempo l’hanno arricchita. Molti piatti tradizionali italiani hanno un’insospettabile origine ebraica. Per esempio, le melanzane e i finocchi, usati originariamente solo dagli ebrei, sono diventati la quintessenza delle verdure italiane”.
Interessante mi piacerebbe sapere se esistono le sue ricette in italiano
Buongiorno Riccarda,
da una veloce ricerca sembrerebbe che il libro esista solo in inglese e francese. Tuttavia cercando su Google “Edda Servi Machlin ricette” si possono trovare alcune ricette tratte dal libro, “ospitate” da diversi siti. Una di queste è ad esempio sul blog Labna https://www.labna.it/zucca-sfranta.html