Abbiamo ascoltato Sinematic, uno dei più bei dischi del 2019. Tra gli ospiti, Van Morrison e Glen Hansard
Ha 76 anni Robbie Robertson, un glorioso passato con The Band, e di dischi solisti ne ha incisi sei. Sinematic arriva a otto anni dall’ultima produzione ed è un album che nasce dalla sua passione per il cinema e dalle svariate collaborazioni con Martin Scorsese (vedi la colonna sonora per The Irishman).
Ha una vocalità calda ed avvolgente Robertson, e un suono di chitarra unico ed inimitabile l’altra voce potente ed immaginifica a disposizione della sua arte.
Emoziona Once were brothers : “We lost our connection/After the war/There’ll be no revival/There’ll be no encore“, un nostalgico addio alla magia del suo gruppo precedente (The Band), oltre che la colonna sonora di un documentario sul gruppo prodotto da Scorsese.
Vibrante poi il duetto con Van Morrison in I hear paint houses, l’incontro tra due leggende della musica che non hanno perso il “tocco”..
I hear you paint houses è il titolo del libro di Charles Brandt che racconta la storia di Frank “The Irishman” Sheeran, il soggetto che ha ispirato The Irishman di Scorsese, ma anche un’espressione slang che indica la volontà di assoldare un killer.
Dal punto di vista dei temi trattati nei testi, Sinematic parla di storie di gangsters (Shangai Blues), degli anni dell’adolescenza di Robbie (The Shadow e Dead end kid) e di sensualità in Walk in a beauty way, impreziosita dalla voce di Felicity Williams.
Sono toni soffusi che si fanno strada sottopelle quelli di Roberston, un intreccio tra lampi di modernità (specie nelle parti ritmiche) e ispirate suggestioni old style, tra blues, rock e funk.
La nostra preferita? Let Love Reign con il cantautore irlandese Glen Hansard.
Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze