Blue world, rimasto nel cassetto per 55 anni, venne registrato dal mago delle incisioni jazz: Rudy Van Gelder, il mitico sound engineeer della Blue Note
Nel 1964, John Coltrane e il suo Classic Quartet si recarono ai Rudy Van Gelder Studios a Englewood Cliffs, nel New Jersey, per incidere nuove versioni di alcuni vecchi pezzi del sassofonista. Questa registrazione finora inedita, intitolata Blue World, è stata pubblicata in cd e vinile il 27 settembre. In origine, i brani avrebbero dovuto essere la colonna sonora di un film (Le chat dans le sac) del regista canadese Gilles Groulx, che però utilizzo solo dieci minuti del materiale inciso.
L’album suona benissimo come tutte le registrazioni curate da Van Gelder, un ingegnere del suono, classe 1924, che ha contribuito a caratterizzare il sound del jazz così come lo conosciamo. Con lui Coltrane ha realizzato il capolavoro A Love Supreme, Miles Davis ha inciso Walkin‘ ed Herbie Hancock Maiden Voyage.
Nel suo curriculum compaiono anche le collaborazioni con Thelonious Monk, Art Blakey Sonny Rollins, Wayne Shorter, oltre a gran parte delle incisioni storiche della Blue Note, l’etichetta fondata nel 1939 da due ebrei tedeschi fuggiti dalla Germania nazista e rifugiatisi a New York negli anni Trenta: Alfred Lion e Francis Wolff (al progetto Blue Note diede un importante contributo anche lo scrittore Max Margulis).
La carriera di Van Gelder prese il via nel 1952 quando un amico, il sassofonista Gil Mellé, gli presentò Alfred Lion. Fu l’inizio di una nuova era del sound dei dischi jazz. Per Lion il lavoro di Van Gelder era uno dei tratti distintivi del Blue Note Sound. Era un brand…
Gli studi di Van Gelder si trovavano in Sylvan Avenue a Englewood Cliffs, non lontano dalla casa dei genitori dove aveva realizzato le prime incisioni. Per il nuovo studio, ribattezzato “la cattedrale” per la forma a cappella, i soffitti altissimi e l’acustica spettacolare, Van Gelder si ispirò alle intuizioni dell’architetto e teorico dell’architettura Frank Lloyd Wright.
L’ingegnere è sempre stato riservatissimo riguardo le tecniche di registrazione: i punti di forza del suo metodo erano il posizionamento millimetrico dei microfoni, un registratore a due tracce per i quartetti e, soprattutto, la scelta di bilanciare alla perfezione i suoni dei musicisti facendoli provare e riprovare prima di dare il via alle registrazioni.
L’ultima prova tangibile della sua arte è proprio Blue World, l’album inedito di Coltrane, rimasto per 55 anni chiuso in un cassetto, e ora finalmente a disposizione di tutti gli amanti delle buone vibrazioni. Naturalmente jazz…
Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze