Rachele Jesurum
Collaboratrice

Nata a Milano nel 1988, un cursus honorum composto da scuola ebraica, a liceo classico Alessandro Manzoni e Università di Bologna, dove studia  Islamistica e Arabo. Tra corsi di lingua in Marocco ed esami di Antropologia culturale, capisce che il suo  cuore batteva ancora e sempre più forte per la Storia e la Cultura ebraica. Sceglierà di fare un dottorato di ricerca sul movimento sabbatiano, collaborando al contempo con la redazione umanistica della scuola online Oilproject. Ora vive spostandosi tra Milano, Parigi e Bologna. Fra un treno e l’altro, si è sposata e ha avuto una bambina, Anna Searà.

 

Tutti i post di: Rachele Jesurum
  • Hebraica
    Ebraismo e Natura: una riflessione per la Giornata della Terra

    Cosa ci insegnano i Maestri sul rapporto che dobbiamo avere con il nostro pianeta? In occasione della Giornata Mondiale della Terra, un invito a riflettere sul nostro ruolo da “inquilini temporanei” della Terra

  • Joi in
    Non esistono i “mezzi ebrei”. Solo gli ebrei

    Figlia di padre ebreo e madre non ebrea, Alyssa PInsker spiega come ci si sente a crescere in un mondo che la considera”metà e metà”: respinta dalla comunità ebraica da un lato e vittima di episodi antisemiti dall’altro.

  • Voci
    Teshuvah: la via del ritorno a se stessi

    Cosa significa fare Teshuvah: pentirsi o ritornare? Rachele Jesurum racconta la sua personale esperienza di ritorno, tra una grammatica di arabo e un dottorato in ebraistica.

  • Hebraica Festività
    Miriam, una donna al centro dell’azione

    Nei midrashim riguardanti Esodo troviamo sottolineato il ruolo non solo di Miriam, ma di tutte le donne del popolo ebraico. Pare infatti che fossero loro a guidare e spronare gli uomini nell’uscita dall’Egitto, e che non avessero partecipato alla caduta – di fede e di stile – del Vitello d’oro.

  • Hebraica
    Il Cantico dei Cantici: il trucco c’è, ma non si vede

    Vi sono state nei secoli moltissime interpretazioni del Cantico dei Cantici, di natura rabbinica e mistica. È infatti uno dei passaggi più poetici e apprezzabili della Bibbia, di piacevole lettura ma difficilissima interpretazione. Il Cantico dei Cantici bussa alla porta, e ti ricorda quanto sublime è l’amore disperato, difficile, a volte solo astratto, ma puro. Un po’ come il nostro rapporto con l’Ebraismo.