La lettera di un gruppo di giovani ebrei
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, messa a punto da un gruppo di giovani ebrei che esprime la propria opposizione al piano di annessione di parti della Cisgiordania previsto dal governo israeliano. Sono tante le voci che si sono levate contro questo progetto, molte anche le raccolte di firme per arrestarlo.
Siamo un gruppo di giovani ebree ed ebrei italiani che vivono fra l’Italia, l’Europa e Israele. Portatori di sensibilità politiche e religiose differenti, ci accomuna la forte opposizione all’occupazione israeliana dei territori palestinesi e, oggi, al piano di annessione previsto dal nuovo governo israeliano. Con questo appello vogliamo aggiungere il nostro contributo alle numerose voci che si sono levate a riguardo nella diaspora e nel mondo.
L’accordo di coalizione raggiunto da Benjamin Netanyahu e Benny Gantz prevede che il nuovo esecutivo dia inizio al processo di annessione di parti della Cisgiordania nel luglio 2020. L’annessione unilaterale di porzioni della Cisgiordania rappresenta un colpo fatale per la realizzazione di un futuro di giustizia e pace tra israeliani e palestinesi, e viola il diritto internazionale.
Se portata a termine, l’annessione consoliderà de jure la discriminazione sistemica dei palestinesi, negando i loro diritti individuali e collettivi. Inoltre, il Primo Ministro israeliano ha dichiarato che ai residenti palestinesi dei territori annessi non verrebbe conferita la cittadinanza. La criticità di questo progetto è resa ancora più acuta dal quadro all’interno del quale si inserisce – il “Deal of the Century” del Presidente Trump – che dietro la falsa promessa della creazione di uno Stato palestinese, prospetta in realtà un’entità priva di continuità territoriale e di sovranità politica.
Il progetto di annessione di parte dei territori palestinesi mette ulteriormente in pericolo la prospettiva di uguaglianza e libertà per entrambi i popoli. Pertanto, sentiamo l’obbligo di opporci con forza a questo progetto e di contribuire al dibattito all’interno delle comunità ebraiche e delle società di cui facciamo parte, invitando chiunque si riconosca in questo appello, senza distinzione di età, a sottoscriverlo.
Lea Airoldi, Bianca Ambrosio, Amanda Assin, Ruben Attias, Giorgio Berruto, Michael Blanga-Gubbay, Sara Buda, Giorgia Calò, Enrico Campelli, Teodoro Cohen, Daniel Damascelli, Sara De Benedictis, Daniel Disegni, Aliza Fiorentino, Alessandro Fishman Rotmensz, Benjamin Fishman, Michael Hazan, Gaia Litrico, Micol Meghnagi, Jonathan Misrachi, Bruno Montesano, Susanna Montesano, Yael Pepe, Dana Portaleone, Susanna Portaleone, Emanuel Salmonì
- – Per sostenerci in questo appello cliccate su questo link
- – Per visualizzare le firme aggiornate dei nostri sostenitori cliccate su questo link
Con il supporto di:
Anna Airoldi, Charly Alazraki, David Alazraki, Giulio Ambrosio, Michele Ambrosio, Joy Arbib,
Daniel Aschner,
Ariela Assin,
Luciano Assin,
Simone Bedarida, Marina Benveniste, Rosa Benveniste,
Elia Benveniste,
Daniel Blanga Gubbay, Nicola Boeri,
Stella Boghen,
Edith Bruck,
Manuel Buda, Daniele Cabibbe, Miriam Camerini, Alessia Campagnano, Nathan Campioni, Guido Carasso, Arturo Cohen, Tommaso Cohen, Milca Colombo, Miriam Cones,
Bruno Contini, Riccardo Correggia, Ruben Correggia, Elia Cortellini,
Sonia Cruciani,
Ilan D’Urbino
Carmen Dal Monte, Elena Damascelli, Giuseppe Damascelli, Lucio Damascelli, Alessandro Dayan,
Nathan De Pas Habib, Davide Della Rocca, Roberto Della Rocca, Sara Della Seta,
Tali Dello Strologo, Esther Di Cave,
Diana Di Segni,
Dario Diaz,
Giovanni Dossena-Frank, Valeria Fano,
Clara Fellus,
Davide Fiano, Nannerel Fiano, Tami Fiano,
Paola Fierro, Andrea Fiorentino, Daniele Fiorentino, Gaia Fiorentino, Samuel Fiorentino, Jonathan Fiorentino, Etan Fiorentino, Micol Fischer, Alessia Fischer, Mila Fischer,
Liana Fischer, Lorenzo Foà, Alessandro Foà, Daniele Foà, Rachele Forte, Giulia Frova, Franca Fubini, Bice Fubini,
Gaia Gabbai, Claudio Gabbai, Ruggero Gabbai, Viola Gabbai, Nina Gabbai, Edoardo Gabbai,
Carlo Ginzburg,
Lisa Ginzburg, Wlodek Goldkorn, Francesca Gorgoni, Alessandro Graziola, Alda Guastalla, Ludovica Guetta, Joel Hazan,
Beatrice Hirsch, Rachele Jesurum, Isaak Kohali, Lidia Krieger, Nelly Krivacek, Daniel Lascar, Elisa Lascar, Bruna Laudi, Debora Laufer, Miriam Leonardi, Elena Leonardi, Daniel Levi,
Elisa Levi Sabattini, Yanir Levy,
Giorgio Litrico,
Micol Luperini,
Giacomo Luperini, Lorenza Luzzati,
Leone Manfredini,
Eva Mangialajo Rantzer, Chiara Melli,
Davide Misrachi, Davide Mizrachi, Manfredo Montagnana, Marina Morpurgo, Nyranne Moshi,
Mino Negrin, Mical Nelkan, Gabriele Nissim, Sarah Parenzo,
Alissa Pavia.
Giulia Pavoncello, Claudia Pepe,
Sara Peters, Debora Peters, Giulia Pieri, Giordana Pieri, Giulio Piperno, Marta Pozzi,
Lea Preziosi, Rachele Richini, Riccardo Richini, Sara Salmonì, Daniele Saroglia, Maria Savigni, Marco Schneebalg, Victor Schnur,
Guri Schwarz, Davide Sciaky,
Elia Sciama Bandel,
Nuovi firmatari 13 Luglio
Massimo Amato Roberta Ancona Paola Aurora Barbieri Francesco Belluscio Chiara Brambilla Bianca Maria Canal Dirce Conrado Veiga Daniele D’Urbino Giordana Di Castro Lisa Damascelli
Livia Aurelia Ermolli Eichenbaum
Ivan Sciama Bandel, Davide Sciamma, Gabriele Sciamma, Anna Segre,
Ruben Segre,
Alice Silva,
Alex Soria,
Daniel Soria,
Livia Soro,
Marta Spizzichino, Keren Strulovitz,
Samira Strulovitz, Leanna Strulovitz, Arnaldo Tagliacozzo, Deborah Taub,
Dafna Terracina, Shulamit Terracina, David Terracini, Benedetto Terracini, Lorenzo Joel Terranova,
Marina Foà
Gian Piero Gerbella Carlotta Micaela Jarach Pietro Masturzo
Silvio Matalon
Michela Misano Lorenzo Newman Daniela Ovadia
Anna Padovani Antonella Pancaldi Daniele Panzieri
Bice Parodi
Alessandro Terranova, Ludovico Tesoro, Tullia Todros,
Gad Torrefranca, Hanna Torrefranca, Rebecca Treves, Shulamit Treves, Graziella Uziel,
Lilj D. Uziel,
Marco Vigevani, Ada Vita Finzi, Micaela Vitale, Alida Vitale,
Laura Vitale,
Daniel Volterra, Natali Werba, Milton Werba,
Buni Zeller,
Aurora Zeller-Celso.
Silvio Paschi
Cristina Percivale Paolo Pinter Elisabetta Ranieri Nara Ronchetti
Eli Shany
Miriam Silvestri Roberto Tedeschi Ariel Toaff Maryvonne Verbanck Silvio Wolf
Grazie! Voi date un forte sostegno all’antisemitismo che il governo israeliano con la sua politica non fa che alimentare.
Condivido. Sottoscrivo e firmo.
Chazzak Veematz
Vorrei sapere se i suddetti promotori si oppongono ad altre annessioni o violazioni di vario genere, a livello mondiale, e a cosa si riferiscono, in concreto, quando parlano di un “futuro di giustizia e pace”!
Dei tentativi , piuttosto significativi, proposti dai governi israeliani, qualcosa so, vogliano gentilmente aggiornarmi i suddetti signori sulle proposte ed iniziative portate avanti dagli arabi, cosiddetti “palesinesi”!
Vorrei sapere se i suddetti promotori si oppongono ad altre annessioni o violazioni di vario genere, a livello mondiale, e a cosa si riferiscono, in concreto, quando parlano di un “futuro di giustizia e pace”!
Dei tentativi , piuttosto significativi, proposti dai governi israeliani, qualcosa so, vogliano gentilmente aggiornarmi i suddetti signori sulle proposte ed iniziative portate avanti dagli arabi, cosiddetti “palesinesi”!
Ho letto con attenzione questa lettera aperta.
Sicuramente lo spirito con cui è stata scritta è uno spirito egualitario, inclusivo e Sionista, nel senso originario del termine. Nel senso cioè che nessun ebreo, all’inizio del ‘900, avrebbe mai pensato di dover restare un secolo in guerra con gli arabi.
Detto ciò, però, mi domando se i firmatari hanno realmente un quadro complessivo di ciò che sta succedendo nel mondo e cosa stia per succedere.
Molto spesso, in casi come questo, si accende la diatriba tra chi vive in Israele, e si sente l’unico legittimato ad esprimere giudizi, e chi vive nella diaspora e sente il diritto sacrosanto di intervenire come ebreo.
Però, ragionando in questi termini, si dimostra di non avere un quadro completo della situazione.
Israele è, da 3000 anni, la cerniera tra Asia, Africa ed Europa.
Lo scenario geopolitico che gravita intorno a questa cerniera è diventato quanto mai complicato e ogni azione che possa creare una falla nel sistema di sicurezza israeliano può diventare la crepa che fa crollare la diga.
Pensate che Erdogan farebbe un passo indietro se la proposta d’annessione venisse ritirata?
O che l’iran smetterebbe di premere alle frontiere del nord o di armare Gaza?
Ma il quadro è ancora più complesso di ciò che sembra perché le implicazioni di questo scenario coinvolgono Russia, USA, Cina, Europa.
E pensate che rinunciare ad ulteriore profondità strategica in questo momento di svolta epocale sia la scelta giusta per la sicurezza di israele?
Qualsiasi cosa Israele decidesse per andare incontro ai palestinesi, turchia e/o Iran farebbero in modo di farla naufragare.
Allora è opportuno retrocedere?
Ci aspettano tempi molto difficili, ovunque, sia nella diaspora che in Israele.
Un Israele che inizia a piegarsi alle richieste europee, è un israele destinato ad essere messo costantemente all’angolo.
No, non mi trovo d’accordo a sottoscrivere un tale documento, almeno finché Israele non sarà più solo a combattere per la propria sopravvivenza.
Noi tra virgolette italiani abbiamo già un serio problema con la politica italiana e vogliamo parlare di politica israeliana? Con tutto il rispetto possibile ma di che vogliamo parlare? Sappiamo noi cosa trapela dalle segrete stanze? Sappiamo noi cosa vuol dire fare un annessione di territorio con visione internazionale?
Lasciamo fare a chi di dovere che questa nazione( Israele )vive grazie alle facoltà e dal cervello di chi l’amministra dal 1948
Leitraot
Concordo appieno con la lettera
Give peace a chance
Quanto scritto in questa dichiarazione non è altro che una visione completamente irreale. Oltre mezzo secolo è passato dalla guerra dei sei giorni. Tutti i tentativi e le negoziazioni per un accordo sono sempre sfumati all’atto della firma per mano dei cosiddetti leader palestinesi. Questi leader non hanno alcuna intenzione di raggiungere un accordo definitivo visto l’appoggio incondizionato della UE e di tutti i paesi filo palestinesi. Un appoggio che viene trasmesso in € e $ arricchendo solo le tasche del potere e mai distribuito al popolo. È ora di intraprendere una nuova strada, e questa decisione dell’annessione non è altro che guardare la realtà in faccia e ufficializzarla.
יהיה בהצלחה.
Siete la vergogna dell’ebraismo mondiale. Avete tradito il vostro popolo e la vostre identità e la storia vi giudicherà come ha giudicato i passati malfattori dell’ebraismo. Meglio un Matteo Salvini di questa cricca di radical chic comunisti fannulloni. Viva Israele!
uguaglianza e libertà per entrambi i popoli. No all’annessione
Sono con voi, la pace nel mondo inizia se si risolve il problema Israele Palestina….
Potrei aggiungere la mia firma alla lista dei nomi, pfavore ?
Simonetta Gottlieb
Una bruttalettera, che da peso e responsabilità totale a carico del governo israeliano, dimenticando, volutamente, il terrorismo e il rifiuto degli arabi a negoziare.
Lettere così siamo abituarle a vedere in siti anti israeliani.Comprendo le ragioni del progressismo radical chic di sinistra ma ora che il governo e anche di sinistra, la tesi scritta e indifendibile
Unità a voi in un cammino di pace
Già ci bastano i BDS, adesso anche questi?
E’ la prima volta che leggo un appello di giovani ebree ed ebrei italiani ed europei contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi, nonostante i dirigenti delle Comunità ebraiche italiane abbiano sempre sostenuto la politica d’Israele. Se si considera che anche negli Stati Uniti più di mille aderenti alla sezione giovanile di J Street, J Street U, hanno inviato una lettera al movimento sionista liberale affinché esortasse Israele alla fine dell’occupazione ed altri 500 aderenti al gruppo laburista sionista Habonim Dror hanno firmato una lettera che invita l’organizzazione ad interrompere gran parte delle relazioni con Israele, mentre importanti pacifisti, intellettuali, giornalisti e scrittori come Peter Beinart, Gershon Baskin, Ian Lustick, Ric Alterman, Lara Friedman, Larry Derfner, constatato il fallimento dell’opzione dei due Stati, chiedono uguali diritti per i Palestinesi, si può pensare e sperare che stia diminuendo tra gli Ebrei della diaspora il consenso nei confronti del sionismo e della politica d’Israele.
Forse il progetto di Trump e Netanyahu con una così evidenza negazione dei diritti umani e politici dei Palestinesi e del diritto internazionale é la goccia che ha fatto traboccare il vaso, rendendo gli Ebrei più consapevoli dell’ingiustizia di quanto accade in Israele-Palestina.
Queste lettere sono comunque, a mio parere, un segnale positivo per la possibilità di una pace giusta ed una convivenza tra Palestinese ed Ebrei israeliani’.
Cordiali saluti
Ireo Bono-Sv