A confronto Daniele Nahum, Rebecca Arippol e Michele Sacerdoti
Tre liste, tre candidati alle imminenti elezioni amministrative milanesi: Daniele Nahum, candidato per il PD, in appoggio al sindaco uscente Giuseppe Sala, Rebecca Arippol per la lista civica Luca Bernardo, appoggiata dai partiti del centro destra e Michele Sacerdoti per Europa Verde, con Sala, tutti e tre candidati al consiglio comunale. Abbiamo parlato con loro della città, dei suoi bisogni e del rapporto tra la comunità ebraica e la città tutta. Si vota il 3 e il 4 ottobre per eleggere il sindaco e 48 componenti del consiglio comunale, ma anche i 9 presidenti di municipio con i 30 componenti del consiglio municipale. Un momento importante per la città e per scegliere di partecipare attivamente con la propria candidatura. Daniele Nahum già da tempo impegnato nella politica milanese e nel sociale, ha cominciato la sua carriera nel Partito Radicale con Marco Pannella, nonché nella comunità ebraica (è stato presidente UGEI e preseidente della comunità di Milano), Michele Sacerdoti ha partecipato a tutte le campagne elettorali dal 1991 ad oggi combattendo a favore delle questioni ambientali, Rebecca Arippol invece scende in campo per la prima volta con una lista civica, invitata a candidarsi da Luca Bernardo per dare voce alle politiche giovanili.
Di cosa ha bisogno Milano, oggi?
Daniele Nahum: “L’attenzione deve andare alle minoranze e alle periferie, occorre stabilire un dialogo sui temi della giustizia sociale. Ed è un’urgenza, basti pensare che ci sono ventimila bambini che vivono sotto la soglia di povertà”.
Rebecca Arippol: “C’è bisogno di stimolare e sostenere i giovani, che possono portare con la loro intraprendenza un po’ di innovazione alla città, ai miei occhi molto peggiorata negli ultimi anni, specie in questi ultimi due caratterizzati dalla pandemia di covid. Milano dovrebbe cogliere l’opportunità offerta dalla Brexit per iventare la capitale europea della finanza, reinvestendo poi a favore dei giovani e del loro inserimento nel mondo del lavoro”.
Michele Sacerdoti: “Io porto avanti le istanze dell’ambiente, di cui Milano ha sicuramente molto bisogno, a cominciare dal piano Aria Clima, pensato per ridurre l’inquinamento atmosferico, bocciato dall’opposizione, Lo abbiamo migliorato ed è pronto per essere attuato. Ci sono poi progetti molto concreti che riguardano la vita quotidiana, dalle ciclabili all’edilizia green e sostenibile, capace di produrre risparmio energetico. Il compito dei Verdi è quello di pungolare, di non far perdere l’attenzione del comune su temi importanti che potrebbero fare di Milano una città veramente Green”.
Parliamo del rapporto tra la comunità ebraica e la città.
Daniele Nahum: “È importante che la comunità ebraica abbia un rapporto con la città e le sue istituzioni, ma anche con le altre minoranze. Occorre stabilire un dialogo su basi inclusive e, nel caso specifico della comunità ebraica, attraverso la conoscenza. Penso a un tavolo delle minoranze e a un tavolo della comunità con cui mettere in relazione le diverse istituzioni. C’è un ruolo storico degli ebrei nella società che è quello di farsi sentinella dei diritti umani e civili, insieme a temi molto ebraici come quello della giustizia sociale, dell’ambiente e del rispetto e dell’inclusione delle minoranze”.
Rebecca Arippol: “La cultura ebraica fa parte del Paese e anche di Milano. Credo sia importante stabilire dei rapporti tra la comunità e il comune per far conoscere questa storia alla città, che deve diventare sempre più internazionale. La comunità ha fatto molto in questi anni, ma deve impegnarsi di più a coinvolgere i giovani, che possono avere un ruolo nella diffusione della cultura ebraica. Poi c’è un tema più concreto, che riguarda il mondo del lavoro. La comunità dovrebbe fornire al mondo delle imprese gli strumenti necessari per essere completamente inclusivo nei confronti degli ebrei osservanti, attraverso un sistema di formazione sull’ebraismo. A Londra esiste, perché non dovrebbe esistere anche qui?”.
Michele Sacerdoti: “Credo che il mio progetto per Milano sia appetibile, anzi importante, per chiunque sia sensibile alle tematiche ambientali. Quelli dei Verdi sono temi trasversali, che riguardano tutta la cittadinanza”.
Quale ruolo hanno gli schieramenti politici da voi scelti nei rapporti con la comunità ebraica?
Daniele Nahum: “Penso che con il Pd e con Sala sindaco ci sia spazio per il dialogo e per portare avanti progetti importanti dal punto di vista culturale. Occorre, come comunità ebraica, certamente difendere Israele nel dibattito pubblico, occorre fare un lavoro complesso e molto faticoso di sensibilizzazione, anche nelle scuole. Ma occorre anche proporre altre tematiche, che permettano a tutti di conoscere la cultura ebraica e quella ebraica locale, nel passato come nel presente”.
Rebecca Arippol: “Non mi piace la politica polarizzata che etichetta le persone semplicemente se sono di destra o di sinistra. Penso si debbano rispettare tutti gli orientamenti politici. E poi ho scelto questa lista, appoggiata dal centro destra perché, per la mia esperienza personale, la sinistra non ha mai fatto niente a sostegno di Israele. Mentre invece, esponenti della Lega e di Forza Italia hanno messo la faccia, anche durante l’ultimo conflitto Israelo-palestinese, per proteggere Israele e la comunità ebraica. Lo dico da giovane donna ebrea, iscritta alla comunità milanese”.