Cultura
I libri trafugati dai nazisti tornano alla Comunità Ebraica di Roma

Diciannove volumi sottratti dai nazisti durante il rastrellamento del ghetto nel 1943 sono stati restituiti alla comunità ebraica

Il recupero dei beni sottratti agli ebrei romani durante la guerra: è questo il senso del protocollo che la Comunità ebraica di Roma ha firmato al Tempio Maggiore con i Carabinieri della Tutela del Patrimonio Culturale per il recupero dei beni sottratti agli ebrei romani durante la guerra.

Quel che è oggetto di ricerca sono settemila volumi trafugati dai nazisti nelle biblioteche del Ghetto alcuni giorni prima dei drammatici rastrellamenti del 16 ottobre 1943.  Il primo effetto di questa collaborazione è la restituzione di 19 libri di argomento religioso, rubati alla Comunità in queii stessi giorni. dell’accordo. Alla cerimonia, oltre alla presidente della Comunità Ruth Dureghello, al rabbino capo Riccardo Di Segni e al comandante del Comando Tpc Roberto Riccardi, erano presenti il comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri e la sottosegretaria al Mibact Anna Laura Orrico.

Tra i volumi ritrovati, che risalgono ad un periodo compreso tra il 1723 e il 1942, compaiono titoli come “Delle scuole sacre degli Ebrei”, “Meditazioni del battesimo”, “L’enigma della Genesi”, ma anche “Nel felicissimo passaggio di sua Altezza Madama Isabella Infanta di Spagna sposa l’Arciduca Giuseppe d’Austria”.

Come riporta Repubblica, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello ha dichiarato “Non nego l’emozione e dedico questa giornata ai mille carabinieri che il 7 ottobre furono deportati perché avevano la colpa di essere fedeli all’idea di impedire la deportazione degli ebrei romani. La dedico anche ai sopravvissuti che hanno raccontato nelle scuole la loro esperienza. Tra gli obiettivi della Comunità, aggiunge, “c’è anche quello di valorizzare il patrimonio culturale per raccontare duemila anni di storia. Continueremo a cercare i libri scomparsi”.

Non è un gesto di riparazione, impossibile dopo la tragedia dell’olocausto, ma un gesto ulteriore di amicizia e di restituzione di scritti fondamentali per la memoria. Memoria che costituisce la storia stessa della una comunità ebraica”, ha dichiarato il sottosegretario al Ministero per i Beni Culturali Anna Laura Orrico


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