Il giornalista francese Marc Weitzmann indaga sulla natura dell’antisemitismo francese e il tentativo di minimizzarlo
Nel 2017, Sarah Halimi, una donna ebrea di sessantasei anni è morta a Parigi dopo essere stata picchiata nella sua casa da un uomo originario del Mali dedito all’uso di stupefacenti e dalla psiche tormentata. Alcuni testimoni hanno sentito il killer pronunciare la parola “Satana” prima di lanciare Halimi dal balcone sul marciapiede.
Nel trattare l’omicidio, la stampa nazionale francese impiegò settimane a menzionare l’antisemitismo. Dopo mesi di indagini, la magistratura francese ha classificato l’omicidio come un attacco antisemita.
L’incidente di Halimi viene trattato in maniera approfondita in un nuovo libro, Hate: The Rising Tide of Anti-Semitism in France (and What It Means for Us), del giornalista francese Marc Weitzmann. Nel libro a cui dedica un approfondimento Mosaicmagazine.com, Weitzmann tenta di descrivere la natura dell’antisemitismo francese e di spiegare perché così tanti funzionari e giornalisti francesi tentino di ignorarlo, minimizzarlo o addirittura negarlo. In contrasto con il governo e i media francesi, egli prende in esame il lato islamico dell’antisemitismo che attraversa la Francia…