Miti e fallimenti di una vita da mago. In un libro
L’arte di scomparire, ma anche quella di rompere catene, sopravvivere a condizioni vicine all’inumano e sopportare pene infernali sono attitudini che descrivono bene la figura del Mago Houdini, Harry Houdini. Un’icona tra gli appassionati di magia, ma anche un nome così famoso da essere usato per indicare l’intera categoria dei maghi. Eppure, la sua vita non è sfuggita a Joe Posnanski, giornalista sportivo americano e autore bestseller del New York Times, che l’ha appena raccontata in un libro. Straordinario, anzi, strabiliante, come le vicende e le magie del mago in questione. Qualche assaggio?
Non molti sanno che il vero nome di Harry Houdini è Ehrich Weiss e ancora meno sono quelli che conoscono la sua biografia. Figlio di un rabbino e grandissimo mammone, ebbe un’idea: riunire in un’associazione benefica tutti i figli dei rabbini impegnati nel mondo dello spettacolo (“è incredibile quanti siano i figli di rabbini che fanno parte dello showbiz” ebbe a dire in un’intervista). Insieme agli amici Irving Berlin e Al Jolson diedero vita alla Rabbis’ Sons Theatrical Benevolent Association per sostenere la Croce Rossa e la Young Men’s Hebrew Association durante la prima guerra mondiale.
Poi si sparsero voci mitologiche su di lui, addirittura miracolistiche che hanno contribuito a farne un mito. Al punto che Sarah Bernhardt si rivolse a lui chiedendogi di farle ricrescere la gamba amputata. Naturalmente Houdini dovette ammettere di non essere un mago talmente potente…
Fece una brutta figura in qualità di medium con una coppia piuttosto importante, Arthur Conan Doyle e consorte. Attratti dall’occultismo e dallo spiritualismo i coniugi decisero di seguire Houdini in una seduta spiritica in cui il mago sperava di mettersi in contatto con la madre da poco scomparsa e magari di ricevere anche dei messaggi da lei. Comparve una lettera, che lesse ai suoi compagni di viaggio, scritta però in inglese e segnata con delle croci… due elementi evidentemente falsi perché la madre, di lingua tedesca, non avrebbe mai scritto in inglese né tantomeno avrebbe mai apposto quei segni… La loro amicizia finì perché Houdinì dichiarò i medium semplici ciarlatani.
Nonostante abbia sposato una donna cattolica e che formalmente si fosse allontanato dall’ebraismo, alla sua morte invece sono emersi documenti che testimoniano il contrario: il Re dei maghi era un uomo devoto, sistemava la mezuzah su qualunque porta di albergo lo ospitasse, anche solo per una notte e si metteva i filatteri ogni giorno per le preghiere del mattino…
The Life and Afterlife of Harry Houdini, Joe Posnanski, Avid Reader Press / Simon & Schuster, 16.39 $.