Una mostra al Jewish Museum di New York
Si intitola Signs and Symbols: The Zodiac la mostra che inaugura il 15 novembre al Jewish Museum di New York. Un cortocircuito interessante, a partire dal fatto che i rabbini, da sempre, rifiutano l’astrologia come pratica dell’ebraismo. Nessuna concessione alle stelle nel tratteggiare caratteristiche umane a seconda della data di nascita, men che meno quella di predire il futuro o l’auspicio di nascere sotto una buona stella. Eppure.
Eppure l’ebraismo, adattandosi alle diverse realtà sociali e culturali in cui ha vissuto nella storia, ha adottato e fatto proprie alcune pratiche locali. Tra cui quella astrologica. E i suoi simboli sono fniti niente meno che sugli oggetti sacri e nelle sinagoghe. Sono oggetti e opere d’arte raccolti dal museo, appartenenti a un lungo lasso di tempo, dal 1300 al 1950, prodotti in Austria, Danimarca, Germania, Iran, Israele, Italia Polonia e Stati Uniti, che raffigurano i segni zodiacali, addirittura creando un linguaggio peculiare ebraico per la loro raffigurazione: l’Ariete è solitamente un agnello, il segno della Vergine è quello di una donna che porta un fiore, seguendo la tradizione cristiana, mentre l’Acquario è rappresentato da una donna che attinge l’acqua da un pozzo o semplicemente con un secchio. Spesso queste figure si rintracciano in decorazioni molto complesse e ricche che raccontano il ciclo della vita.
Compenetrazioni, meltin pot culturali, dialoghi e reinterpretazioni sono alla base di questa mostra che mette in scena anche opere visionarie come quella di Ilya Schor che negli anni 50 disegna la scena di un matrimonio mentre i segni zodiacali scombinano l’ordine classico delle cose: un giovane arciere malizioso prende la mira mentre Sagittario, un angelo volante che sostituisce l’Acquario, versa acqua da una brocca e la Vergine è diventata una sposa. Simboli zodiacali sono visibili anche in un contratto di matrimonio scritto in Italia nel 1793, in uno sfondo murale preparato per Purim nel 1927 e addirittura su un calendario ebraico per l’anno 5704 (1943/44), realizzato in segreto nel campo di concentramento di Theresienstadt, per citare solo alcune delle opere selezionate per l’esposizione.
Signs and Symbols: The Zodiac, dal 15 novembre al 14 settembre 2020, Jewish Museum, New York
Una piccola curiosità sulla percezione e autorappresentazione ebraica in tema di oroscopi. Al museo ebraico di Halberstadt è esposto un telo copri-rotolo della torah (visibile qui https://www.moses-mendelssohn-akademie.de/the-museums-holdings.html) riccamente decorato dedicato alla nascita di tal Josef. Al centro troviamo ritratto un ariete, con su la didascalia “nato sotto il segno dell’ariete”. La cosa curiosa è che nella traduzione tedesca dell’iscrizione approntata dai curatori museali tale riferimento zodiacale sparisce, diventando una generica “in glucklicher Stunde”, in un’ora fortunata. Una “censura” dell’aspetto astrologico volontaria o involontaria?