“Immaginate un caffè letterario, fumoso e accogliente. Portatelo a Berlino, negli anni ’20 del ‘900; poi popolate sedie e tavolini di scrittori, poeti, pittori, musicisti e altre persone dall’anima perennemente in fiamme. Sentite le conversazioni, le discussioni, le idee che corrono. D’improvviso, un incendio: il Reichstag brucia, il fumo è ora nero, divora la libertà e la dignità. Una donna si stacca dall’incendio: è un’ebrea che scrive poesie. Il nome, Else Lasker-Schüler, l’ha spesso barattato con quelli dei suoi personaggi: Jussuf Principe di Tebe, Tino di Baghdad… è sempre stato bello, da Berlino, narrare il Medio Oriente, la Bibbia della sua infanzia, la Gerusalemme di molte preghiere. Quando però il fumo che si leva da Bebelplatz è alimentato con la sua carta, Jussuf deve partire, con poche cose in una valigia che riempirà di conchiglie non appena arriverà sulla spiaggia di Giaffa.”
Un invito a teatro. Un invito a ripensare un’epoca, un luogo e un’idea di fare cultura. Un invito a riconsiderare il presente. Joi, Jewish Open and Inclusive, insieme a Esh Gallery di Milano, presenta Il mare in valigia, uno spettacolo di Miriam Camerini, in collaborazione con il teatro ebraico da lei diretto Benhashmashot | Tra i due soli.
In scena va la Berlino degli anni 10 e 20 del secolo scorso, ma anche l’identità di una poetessa ebrea che giocava a darsi nomi diversi, intrisi di storie lontane, e a narrare di luoghi che sanno di mare, in cui ritrovarsi e forse ridefinirsi. Il mare in valigia è infatti ispirato alla vita della poetessa tedesca Else Lasker-Schüler, fra le più importanti che la Germania del ‘900 abbia avuto. Ai suoi versi e ai suoi mondi di riferimento. Ma perché parlarne oggi? Perché è un modo per riflettere su chi siamo. O forse, in maniera ancora più aderente all’attualità, ci obbliga a chiederci di cosa parliamo quando parliamo di identità.
28 maggio 2019 ore 20:45 presso Esh Gallery. Regia di Miriam Camerini, con l’attrice Valeria Perdonò, le musiche al pianoforte di Bruna di Virgilio e il video, Il sogno di Else, di Luca Piva.
Introduzione di Sara Ferrari, collaboratrice di JoiMag e docente di Lingua e Cultura Ebraica presso l’Università Statale di Milano, con Miriam Camerini e il gallerista Riccardo Sorani.
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