Giovanni Bloisi, in bici sull’itinerario degli ebrei antifascisti
Ci sono tanti modi per ricordare. Ricordare è un gesto intimo, personale, privato, che a volte ha a che fare con la casualità e l’inatteso: qualcosa di improvviso ha la capacità di attivare il ricordo.
Ma ricordare è anche la consapevolezza di un gesto attivo, voluto, agito proprio per contrastare il suo opposto, l’oblio. Un’azione per non dimenticare. Quello che ci si propone di fare a Yom HaShoah. Ma anche in questo caso, ci sono molti modi per farlo.
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah (Meis) propone un incontro con il ciclista della memoria. Figura interessante quella di Giovanni Bloisi, perché con le sue pedalate attiva il ricordo. Il suo, ma soprattutto quello di chi incontra sulla sua strada. Come fosse una dinamo, il ricordo è attivato da ogni pedalata, un invito a fare domande e cercare risposte sulla Shoah. Bloisi ha attraversato l’Italia toccando tutti i luoghi della memoria, pedalando fino in Israele, dove ha rintracciato i Bambini di Selvino (BG), gli orfani (circa 800) che vennero ospitati nella ex colonia fascista di Sciesopoli subito dopo la guerra, tra il 1945 e il 48.
Questa volta Bloisi torna in sella sulle tracce di Enrico Levi e degli altri antifascisti ebrei – Paolo Nissim, Alberto Rietti, Claudio Segré, Salvatore Romano e Vittorio Sacerdoti – che con lui oltrepassarono avventurosamente in bici le linee nazifasciste in Val di Sangro, per raggiungere gli alleati e aggregarsi alla VIII Armata britannica. Equipaggiato soltanto di bicicletta, tenda, sacco a pelo, fornello e bandiera della pace, Bloisi segue l’itinerario di Levi e compagni così come riportato nel Diario di Alberto Rietti, dalla partenza da Padova il 19 settembre 1943 fino a Ripabottoni l’8 ottobre dello stesso anno.
Durante l’appuntamento al MEIS, Giulio Costa dell’Associazione Culturale Ferrara Off leggerà alcuni brani tratti da Alunni di razza ebraica. Studenti del Liceo-Ginnasio “Tito Livio” sotto le leggi razziali, che documenta ciò che accadde ai liceali ebrei di Padova.