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	<title>paolo berizzi Archivi - JoiMag</title>
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		<title>&#8220;È gradita la camicia nera&#8221;, un libro di Paolo Berizzi</title>
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		<dc:creator><![CDATA[Team JOI]]></dc:creator>
		<pubDate>Sun, 16 Jan 2022 07:58:57 +0000</pubDate>
				<category><![CDATA[Cultura]]></category>
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					<description><![CDATA[<p>Origini e ragioni dell'egemonia politica e culturale (anche se non necessariamente numerica) della destra estrema a Verona</p>
<p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.joimag.it/e-gradita-la-camicia-nera-un-libro-di-paolo-berizzi/">&#8220;È gradita la camicia nera&#8221;, un libro di Paolo Berizzi</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.joimag.it">JoiMag</a>.</p>
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										<content:encoded><![CDATA[<p>C’è una profonda crisi dei partiti conservatori nel mondo occidentale. Negli ultimi anni si è scritto molto riguardo alla crisi della socialdemocrazia dopo il colpo di coda della terza via blairiana. Ma non si è guardato – o lo si è fatto poco e approssimativamente – all’altro grande partito europeo.<br />
<a href="https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/e-gradita-la-camicia-nera/"><em><span style="color: #ff0000;">È gradita la camicia nera</span></em></a> di <strong>Paolo Berizzi</strong> non sembra occuparsi di questi temi, ma in realtà è strettamente connesso con questa questione, come ha notato <a href="https://www.rivistailmulino.it/a/i-conservatori-l-anello-debole-della-democrazia"><span style="color: #ff0000;">Steven Forti</span></a> : <strong>la crisi profonda dei conservatori democratici in Europa.</strong></p>
<p>Intanto <strong>qual è il tema del libro? L’egemonia politica e culturale</strong> – non necessariamente numerica – <strong>della destra estrema</strong> &#8211; sovranista, xenofoba, irrorata di tradizionalismo cattolico, ovvero di cattolicesimo preconciliare, <strong>in una realtà, la città e la provincia di Verona</strong>, che da anni si propongono come un <strong>laboratorio per la destra.</strong><br />
Di questo scenario il giornalista Paolo Berizzi fornisce nomi, circostanze, azioni, date, parole.<br />
Una destra che ha <strong>una storia lunga che Paolo Berizzi ci consegna con molti particolari: inizia negli anni ’80 con la sigla «Ludwig»</strong>, una sigla che identifica una banda che si prefigge il compito di <strong>«ripulire» lo spazio intorno (in città e fuori città) con azioni di eliminazione mirata di coloro che sono ritenuti diversi</strong> (persone straniere, di soliti cittadini provenienti da mondo extraeuropeo; figure LGBT, ma anche esponenti di un diverso modo di intendere la solidarietà). Quando si dice <em>“eliminazione mirata”</em>, si intende letteralmente <em>uccisione</em>.<br />
Una storia che prosegue con <strong>la diffusione e il controllo del mercato dell’eroina</strong>, che si consolida con lo sviluppo di <strong>strutture organizzative legate organicamente alle varie configurazioni della destra politica e sociale</strong> che entra ed esce dalle forze della destra postfascista, presenti in Parlamento per poi rientrarvi; che prosegue con la fine della Prima repubblica per poi lentamente riconoscersi, integrarsi e muoversi – senza perdere nessuno dei tratti politici, culturali e, soprattutto di fine dell’azione, precedentemente praticati e sperimentati &#8211; nella lunga stagione della <strong>Seconda repubblica e che nel tempo preferisce guardare alla Lega</strong> (questo dato non è incongruo e ci tornerò in conclusione), <strong>più che a AN</strong>, o che torna a guardare da quelle parti quando la parabola di An termina e inizia la nuova stagione di <strong>FDI.</strong><br />
Un’azione che prima si riconosce nell’esperienza dell’<strong>amministrazione Flavio Tosi</strong> (2007-2012 e poi 2012-2017) per poi diventare organica con l’<strong>amministrazione Federico Sboarina</strong>, sindaco dal giugno 2017 che del personale politico dell’estremismo di destra si è detto dichiaratamente e pubblicamente <strong>entusiasta del nazismo e del fascismo di Salò</strong>, che ha tra gli intellettuali di riferimento il belga<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/L%C3%A9on_Degrelle"><span style="color: #ff0000;"> Léon Degrelle</span></a>, o propone come profilo programmatico culturale quello proprio di <strong><span style="color: #000000;">Herr Paul Joseph Goebbels</span></strong>.<br />
Una struttura che ha contemporaneamente più forme della mobilitazione ma che significativamente trova nella curva del<strong> Verona Hellas</strong>, la squadra di calcio, <strong>il suo luogo di riconoscibilità, di aggregazione e di comunicazione, ma anche di controllo delle opinioni pubbliche.</strong><br />
Una struttura e una mentalità politica che non si fanno mancare niente:<strong> elogio del razzismo, entusiasmo per il gas dei forni crematori, complottismo distribuito come pane, ferma convinzione no vax. Soprattutto una classe politica che a domande dirette sulla sua identità politica, “fa melina”</strong>, “svicola” o gioca a fare “il piacione” (un vizio politico tradizionale del ceto politico in Italia da almeno un secolo).</p>
<p><strong>Paolo Berizzi</strong>, correttamente in tutto il libro non afferma che quella destra sia numericamente maggioritaria in quella zona. Tuttavia, non è improprio osservare come in politica da almeno un secolo <strong>l’egemonia non discenda da essere la maggioranza, bensì dal dare dare risposte recepite dalle maggioranze numeriche come condivise e proprie.</strong> Ovvero dal proporsi come «essere al servizio» della maggioranza, che come tale non si presume che vada modificata, nelle sue convinzioni, ma, anzi vada confortata, rassicurata ovvero «protetta».<br />
E tuttavia se anche questo scenario ha dietro di sé un tempo lungo che Paolo Berizzi inquadra tra la metà degli anni ’80 e oggi, <strong>non è improprio risalire leggermente indietro e andare alle origini di questo scenario.</strong> Quello scenario ha un tratto di partenza che sta nella stanchezza di un modello politico che a lungo ha espresso il<strong> “Veneto bianco” della Prima Repubblica</strong>. In quella realtà stavano contemporaneamente le forme dell’<strong>estremismo della sinistra</strong> (una parola che appena enunciata evoca un luogo – Padova, – un tempo – gli anni ’70, e un nome – “autonomia operaia”) ma anche quello dell’<strong>estremismo di destra</strong> (un luogo – ancora Padova, un tempo – ancora gli anni ’70 – un nome- la Rosa dei venti e poi Amos Spiazzi, Franco Freda,…).<br />
Non solo: stava un <strong>mondo cattolico</strong> che aveva molte anime, ma che soprattutto aveva l’anima di un mondo della <strong>Chiesa non aperta alle strade del Concilio Vaticano II</strong> e che si presentava come il garante di un partito di valori e di clientele che Marco Paolini metterà al centro della sua satira sui “tavernicoli”, che si costruisce su molti parametri che ritroviamo nelle pagine di Berizzi.<br />
Non vuol dire che quel mondo di sentimenti automaticamente doveva produrre la Verona di oggi o i sentimenti che girano in quella città<br />
Tuttavia, quel quadro di famiglia non è un incidente di percorso. <strong>Ha, ed è, una storia in cui la prima componente importante è pensare di essere delle vittime, rivendicare una cura di cui si ha diritto, non avere uno sguardo oltre il proprio “particulare”.</strong> Allora, quarant’anni fa, era lo slogan <em>“El Veneto a i Veneti”</em>. Quarant’anni dopo lo sviluppo di quel sentimento ha percorso molte strade anche lontane da quella frase. Ma non estranee ad essa. Comunque né nemiche, né alternative a quello slogan non. Al più contigue.</p>
<p><em><strong>David Bidussa e Paolo Berizzi</strong> parleranno insieme del libro È gradita la camicia nera (<a href="https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/e-gradita-la-camicia-nera/"><span style="color: #ff0000;">Rizzoli, pp. 256, 17 euro</span></a>)  per gli appuntamenti al <strong>Memoriale della Shoah di Milano, il giorno 17 gennaio alle ore 18.30.</strong> L&#8217;evento sarà <strong>in streaming</strong> sulla<a href="https://www.facebook.com/MemorialedellaShoah"><span style="color: #ff0000;"> pagina Facebook del Memoriale</span></a></em></p>
<p><img class="alignnone size-medium wp-image-17590" src="https://www.joimag.it/wp-content/uploads/2022/01/5392828-9788817158794-285x424-202x300.png" alt="" width="202" height="300" srcset="https://www.joimag.it/wp-content/uploads/2022/01/5392828-9788817158794-285x424-202x300.png 202w, https://www.joimag.it/wp-content/uploads/2022/01/5392828-9788817158794-285x424.png 285w" sizes="(max-width: 202px) 100vw, 202px" /></p>
<p>L'articolo <a rel="nofollow" href="https://www.joimag.it/e-gradita-la-camicia-nera-un-libro-di-paolo-berizzi/">&#8220;È gradita la camicia nera&#8221;, un libro di Paolo Berizzi</a> proviene da <a rel="nofollow" href="https://www.joimag.it">JoiMag</a>.</p>
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