Parte la nuova edizione del festival Torino Spiritualità questa volta con un tema decisamente attuale: Pelle. La superficie profonda. Se ne parla fino al 2 ottobrecon una serie di incontri volti a indagare razzismi, pregiudizi, identità dell’uomo e della terra  a partire dal pensiero di  Paul Valèry, secondo cui non ci sarebbe nulla, nell’uomo, di più profondo della pelle: è nel confine estremo che scopriamo ciò che siamo, perché è lì sulla superficie che le cose si espongono alla luce. Anche quelle che siamo soliti definire “dello spirito”, come scrive il curatore del festival Armando Bonaiuto.

Il calendario è molto ricco. Si comincia il 29 settembre (ore 18.30) con Il pensiero bianco, con l’ex calciatore e attivista Lilian Thuram e Alex Zanotelli che dialogheranno a partire da una domanda: non è tempo di cancellare la linea del colore e riconoscerci infine per quello che siamo, semplicemente esseri umani?

Lo stesso giorno ci sarà anche Stefano Mancuso che parlerà di Epidermide vegetale: la pelle della terra (ore 21) .

Il 30 settembre, Elena Loewenthal dialoga con Joshua Cohen a proposito del suo romanzo I Netanyahu (Codice edizioni). Si parlerà di identità, di pregiudizio e di scrittura (ore 18.30).

Vito Mancuso invece parlerà di Etty Hillesum e Albert Schweitzer a proposito della cura: Come essere un balsamo per molte ferite (1/10 ore 10).

Gherardo Colombo e Cecilia Strada con Armando Bonaiuto sono i protagonisti dell’incontro dal titolo Salvare la pelle degli altri (1/10 ore 21). Domenica 2 ottobre sarà dedicata ai Giusti con Carlo Greppi e Jan Brokken, scrittore e narratore della vicenda del console Jan Zwartendijk che nel 1940 in Lituania ha salvato molte vite. Riccardo Manera con Ubah Cristina Ali Farah e Francesco Filippi invece affronterà le storie dell’Italia coloniale (entrambi gli appuntamenti sono alle ore 15). Alle 16.30 lo scrittore Orhan Pamuk parlerà del suo libro Le notti della peste con Elena Loewenthal.

Il programma completo è consultabile sul sito di Torino Spiritualità